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sabato 11 novembre 2017

Padroni del proprio destino

Libertà di sbagliare e padroni del proprio destino,
chi non lo vorrebbe? Chi ne vorrebbe invece stare alla larga per non essere responsabili di se stessi.
Qual è quella forza, quell'energia che ci porta a rischiare? qual è il parametro di rischio, e voi che rischi vi accollate?
Non è dunque, soggettivo? Se non erro ne avevo già discusso qualche anno fa in un articolo precedente. Avete presente quella sensazione di poter dominare il mondo e se stessi?

Da ormai 8 anni, con consapevolezza, e non so neppure il perché, ho cercato di affrontare la vita in modo estremo, forse per un riscatto personale, forse perchè mi sentivo incompleto, ma fare attività oltre la normalità universalmente accettata, mi faceva sentire bene.

- perchè saltare da un ponte legato da un elastico?
- perchè filare giù da un aereo a 200 all'ora in piena caduta libera?
- perchè volare tra le alpi con una vela come un uccello?
- perchè essere legato da una corda per raggiungere una vetta che non arriverà mai?

Avete presente, quando a scuola studiavamo la forza di gravità e altre leggi fisiche a cui non davamo un senso logico, perchè in fondo erano astratte? Provare e verificarle di persona ti da una sensazione di potere sulla fisica, quasi in grado di dominare l'universo e le sue forze, perché abbiamo la tecnologia in grado di annientare tutta questa energia. Tutto questo con una grande consapevolezza che è subentrata successivamente, l'errore, la fatalità...

Il limite del rischio che vi accollate non è dunque, la vostra capacità di dominare la fatalità, l'errore?!  Oppure semplicemente la speranza che quel giorno non tocchi a te?? E' una domanda alla quale non ho ancora una risposta. I casi sono essenzialmente due: o l'amore per quello che fate, la libertà, l'energia che vi da, è superiore alla paura di morire, oppure non avete mai preso in considerazione che la morte mi venga a trovare in anticipo.

BOOM.....

E' così che ti accorgi che tutto questo può accadere davvero, non siamo veramente noi padroni del nostro destino? si lo siamo!! e siamo davvero così ottusi, da essere consapevoli solo dei risvolti positivi, ma se così non fosse non avremmo quel romanticismo verso quello che più amiamo fare!! Perchè amare qualcosa che ci può portare alla morte?? Non ha un senso logico e fa a pugni con l'amore verso noi stessi!!

- Certe immagini non te le toglierà nessuno dalla mente, dai ricordi...

Essere impotenti davanti alla morte e non poter fare nulla, ti fa sentire niente, eppure certi luoghi ti facevano sentire in grado di dominare tutto. Averla vista lì a pochi metri da me, ti chiedi, questa "nuova" vita, come la userai?? Non morire è come essere nato una seconda volta... forse è questo...

...essere padroni del proprio destino...
... fino in fondo, rischiare è l'unico modo per essere vivi, in ogni ambito, sportivo, lavorativo, e amoroso... RISCHIATE la sicurezza è relativa, saltate!!

martedì 1 aprile 2014

Le vette per tutti? E' giusto?

Buongiorno a tutti, oggi è il primo di aprile, è da tempo che rifletto sugli impianti di risalita che "normalmente" troviamo in montagna, è giusto riempire località, cime, colli di cemento? e se si qual'è la ragione che spinge a fare le "gettate"?

Oggi ho letto una notizia alquanto agghiacciante, che spero, essendo il primo aprile sia un "pesce".

Questo è il titolo (se cliccate c'è l'articolo completo): E' fatta. Una funivia raggiungerà la vetta della Grignetta

Mi auguro proprio che sia davvero un pesce d'aprile, ma mi domando, ai giornalisti piace scherzare? spero di si, in questo caso!
Ma prescindere dalla veridicità o meno di questa notizia e sulla fattibilità del progetto, ci sono parecchie opere che secondo il mio modesto parere sono davvero assurde, la montagna deve essere un posto di vacanza, relax, è vero! Ma ha davvero senso portare tutti e ovunque?? Questi luoghi dovrebbero rappresentare la purezza, l'aria pulita, invece troviamo posti letteralmente deturpati da queste colate di cemento soprattutto sulle vette, e non solo.
La montagna dovrebbe trattenere quel fantastico spirito dell'alpinista, dell'idea della vetta, della fatica, del sacrificio se ci portiamo tutti che valore avrà più la montagna?
Forse sarò molto duro in questo post, forse un po' estremista, ma proprio quest'estate in Dolomiti mi è capitato molto spesso di trovarmi in rifugi, se così li si possono chiamare, a dovermi sgomitare manco fossi alle poste nell'orario di punta. Tempo medio di attesa, 30 minuti per una birretta di fine giro.
Non voglio essere ripetitivo ma certi soggetti che girano tra le montagne sono inquietanti, dalla serie signore con le zeppe sui sentieri. State a casa o andate al mare.
Io non dico che sulle terre alte ci debbano andare solo i Bonatti o i Messner ma credo che un giro di vite debba essere dato. Tanto per rimanere in tema di Dolomiti vi faccio due esempi: Funivia punta Rocca in Marmolada, mi spiegate l'utilità di creare un impianto del genere sopra un ghiacciaio? a chi serve? Forse alla "sciura Maria" che non ha le capacità per risalire un ghiacciaio!! Secondo esempio, parcheggio che sale fino ai piedi delle cime di Lavaredo con pedaggio dalla cifra abnorme! Salite a piedi!
Tutto questo solo per fare turismo e per portare tutti. La montagna, o meglio certi posti, non sono per tutti e deve essere così, almeno secondo la mia mia modesta opinione. Con questo non dico che non ci debbano più essere funivie, ci possono essere! ma nei limiti di madre natura! Lasciamo le montagne "pulite" dal cemento pur mantenendo la libertà per tutti di girarle come giusto che sia, ma a piedi, e nei limiti del possibile.

Buon pesce d'aprile ;)

giovedì 27 marzo 2014

giovedì 9 gennaio 2014

Valanghe - gennaio 2014

La montagna, è piacere, divertimento ed emozioni, ma bisogna prestare sempre molta prudenza.

In inverno il tema delle valanghe è sempre molto presente, è uno dei rischi oggettivi della montagna, ma con una particolare e semplice attenzione è possibile evitare spiacevoli incidenti a volte fatali.

Ricordate di informarvi sempre e di consultare i bollettini di neve e valanghe.

Ad oggi gli incidenti di valanga 2013 - 2014 hanno registrato 20 travolti di cui 7 morti e 5 feriti il resto, illesi. (Fonte AINEVA)

I bollettini sono facilmente consultabili sul sito: http://www.aineva.it/

Buone sciate e buone ascensioni.

Andrea ;)


domenica 25 agosto 2013

Gran Cir 2.592 mt - Val Gardena

Val Gardena - Gran Cir

Facile e rapida salita alla cima del Gran Cir a quota 2.592 mt.



Partenza da Passo Gardena si seguono le indicazioni per Gran Cir è segnato molto bene. Si supera il sentiero sul prato e si arriva ad un piccolo canale che porta all'attacco del sentiero attrezzato. Il cavo è presente in pochi punti ed è superfluo.

Attacco

Il cavo dalla foto sembra in verticale ma in realtà
è molto agevole e la parete è molto appoggiata



















La cima viene raggiunta comodamente in circa 70 minuti, dislivello di circa 550 metri.
Il panorama dalla cima è notevole, Odle, Val Gardena, Sella, Sassolungo e Col rodella. Cima relativamente bassa ma di grande interesse paesaggistico.

Panoramica dalla cima

Gruppo del Sella

Odle

Sassolungo e Col Rodella

Passo Gardena

Difficoltà: EE

Per chi volesse c'è la possibilità di salire anche il piccolo Cir mediante ferrata. Io personalmente non l'ho fatta, ma alcuni me la consigliano. Si possono fare entrambi in giornata.

:)

Piz Boé - Via cresta Strenta

Un accesso diverso

Concatenamento di due 3.000 Piz Lech e Piz Boé

Dolomiti, Piz Boè, 3.152 mt.

Accesso per la via normale mediante Passo Pordoi, di cui ho trattato in un precedente post http://momentiverticali.blogspot.it/2013/04/piz-boe-dolomiti.html

Vi propongo, invece, un giro spettacolare e poco conosciuto, o meglio poco sponsorizzato. 

Passo Pordoi - Rifugio Kostner - Cresta strenta - Piz Lech 3.009 - Piz Boé - Forcella Pordoi - Passo Pordoi (6h)


Si parte dal Passo in direzione forcella Pordoi dopo circa 40 minuti si arriva ad un bivio che segna il rifugio Kostner da raggiungere in un paio d'ore. Durante tutto il tragitto il panorama è davvero spettacolare, frequentato da pochissime persone, avrò incontrato a dir tanto 10 persone. 

Alcune foto:











Da qui si inizia a salire in direzione cresta strenta e il panorama si fa sempre più bello, vista a 360° sulle dolomiti. L'ambiente è escursionistico di alta montagna, e richiede attenzione e abbigliamento adeguato, il percorso è per escursionisti esperti, si "viaggia" in cresta.






 Alcuni punti sono attrezzati ma a mio parere il cavo è inutile e non serve legarsi con kit da ferrata. Si raggiunge la prima cima, Piz Lech 3.009 mt e poi si continua e si segue per la cima finale al Piz Boé a quota 3.152 mt 

Tempo di arrivo in 4h a seconda del passo.

Dopo una pausa, si può scendere dalla via normale verso il rifugio Forcella Pordoi per poi scendere rigorosamente a piedi al passo! ;) i tempi di discesa sono di circa 1h30 scarsi.

Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)

giovedì 18 luglio 2013

Dolomiti - Val di Fassa/Gardena Giro del gruppo del sasso lungo

Giro del Gruppo del Sasso Lungo


Un percorso escursionistico facile da effettuare a quota relativamente bassa, ma molto panoramico e stupendo. Il percorso della durata totale di circa 5-6 ore a seconda del passo, si svolge tra la val di Fassa e la val Gardena, la partenza non è obbligata dipende da dove si alloggia e da dove si decide di partire.
Possibilità:

  1. Completo: Passo Sella - Città dei Sassi - Rifugio Comici - Rifugio Vicenza - Rifugio Sasso piatto - Rifugio Pertini - Col rodella - Passo Sella; Tempo 5-6h
  2. Ridotto: Passo sella - Rifugio Demetz (possibilità di raggiungerlo con impianto di risalita) - Rifugio Vicenza - Rifugio Sasso piatto - Rifugio Pertini - Col rodella - Passo Sella; Tempo: 4h
  3. Giro del SOLO Sasso Lungo: Passo Sella - Rifugio Comici - Rifugio Vicenza - Rifugio Demetz - Passo Sella: tempo: 3h
Punti Panoramici:

  • Col Rodella
  • Canale Demetz - Vicenza (paesaggio molto alpinistico)
  • Rifugio Comici
  • Vicenza vista sull'alpe di Siusi
Dalla funivia del Col Rodella

Raggiungendo le funivie del Passo Sella

Raggiungendo Rifugio Vicenza

Dal rifugio Vicenza - (alpe di Siusi)

Dal Comici il Ghiacciaio della Marmolada e il Gruppo Pordoi - Sella

Gruppo del Sasso Lungo con le 5 dita

Sella e Pordoi dal Col Rodella verso il Passo Sella

Il Sella dal rifugio Comici

Rifugio Demetz alla forcella del Sasso Lungo

Canale Demetz - Vicenza

Al rifugio Sasso piatto

Rifugio Sasso Piatto
Buon giro!

lunedì 1 luglio 2013

Breithorn occidentale - 4.165 mt

Breithorn occidentale


La salita al Breithorn è uno tra i più semplici 4000 delle nostre Alpi dal punto di vista tecnico, ma per la quota che inizia ad essere "interessante" non è comunque da sottovalutare. Abbigliamento richiesto deve essere senza dubbio idoneo alla tipologia della salita e alle temperature che si possono incontrare.


Noi, partiti dalla Brianza alle 4.30 del mattino abbiamo raggiunto Cervinia verso le 7:00 con una straordinaria vista sul Cervino, per prendere la prima funivia che porta a Plateau Rosa, quota 3.480 mt.
Da li, proseguendo lungo alcune piste da sci che ci hanno accompagnato per quasi metà percorso, togliendo quel fascino alpinistico che quelle montagne sanno regalare.

Sul Colle del Breithorn - da sinistra il Breithorn centrale e orientale

La cima dal Colle del Breithorn
Piccolo Cervino





Una volta superate le piste da sci, il panorama cambia completamente faccia, si attraversa il ghiacciaio per una buona mezz'ora, tutto in piano sul Colle del Breithorn a quota 3.850 mt circa, un punto critico per alcuni che iniziano a soffrire di mal di montagna, dopo inizia la salita che porta fino in cima a 4.165 m.s.l.m.

IN VETTA

Da qui, la vista sul Cervino da una parte, e sulle cime del Rosa dall'altra.

mercoledì 8 maggio 2013

Corda doppia

Preparazione di una doppia

La preparazione per la calata in corda doppia è molto semplice ma richiede particolare attenzione nel realizzarla!

Innanzitutto il materiale da utilizzare è una fettuccia cucita, piastrina, uno o due moschettoni HMS e un moschettone ovale, in genere la piastrina la vendono in kit con altri 2 moschettoni.


Si inizia con il legare la fettuccia all'imbrago mediante la seguente procedura, si ricorda che il nodo deve formare un anello chiuso che NON DEVE SCORRERE, se avviene c'è un errore, in altre parole non deve strozzare l'imbrago!

1



2















3



4
















nodo completato
Dopo si fa un nodo semplice sulla fettuccia per collegare il moschettone al discensore come rappresentato nell'immagine... una delle due parti della fettuccia è volutamente più lunga dell'altra, per non appoggiare il moschettone direttamente sul nodo che è sempre la parte più debole e potrebbe essere oggetto di rottura. Così come la cucitura, lasciatela almeno 4-5 cm dai nodi o dai collegamenti



















Alla fine della fettuccia andrà un moschettone con nodo barcaiolo (sezione nodi http://momentiverticali.blogspot.it/2013/04/alcuni-nodi-principali.html) che servirà per assicurarsi alla sosta.


Una volta assicurati alla sosta si collega la doppia al discensore chiudendo con il moschettone ovale... TUTTE LE GHIERE DEVONO ESSERE CHIUSE PRESTARE MOLTA ATTENZIONE!!!!


Una volta collegato il tutto, sotto il discensore fare un nodo Machard attorno ad entrambe le corde e collegare il moschettone all'anello di servizio dell'imbrago e chiudere la ghiera!!!

Togliere il moschettone dalla sosta e calarsi... Onde evitare una volta scesi di non ricordarsi che lato della corda tirare per liberare la doppia dalla sosta consiglio di mettere il moschettone sulla corda da tirare! ;)

Se tirate il lato di corda sbagliato e il nodo della corda si incastra sull'anello di calata,,, ehm è un problema!

BUONE DOPPIE,,,