Nel mese d’estate un piccolo bambino
Lui e quell’immensità verde e grigia
A volte nascosta da nuvole a volte illuminata dal sole
Nella parte alta di una piccola città delle terre alte
Dove il profumo di cortecce abbattute
Lasciano il posto a gnomi, pastori e piccole pecore
Dove ancora sentivi l’austriaco e il ladino
Ora botteghe reali, e tristezza per quel che c’era
Le cortecce lasciano il posto al cloro delle 5 stelle
Cadute in questa povera città di legno
Il lungo il dente e il piatto ai piedi di uno straordinario tappeto verde
Non sono ancora cambiati ma è un trio indissolubile
Che regna sovrano ma che si dispera del disastro del sotto
Ogni tanto si lasciano cadere piccoli frammenti grigi
Non sono frane, ma le loro lacrime,
la loro sofferenza, la si vede, la si sente
Quella straordinaria immagine di tanti anni fa è rimasta
È rimasta quell’emozione che non potrà mai essere distrutta
Cosa mi avrai mai fatto,
quasi come una pellicola di una fotografia
Mi hai scritto con la tua luce
Ormai indelebile dopo uno sviluppo
Sognando già quel piatto che sembrava un paradiso
E il lontananza cercavo un significato in quella
Radice quadrata al contrario
Sembrava costruita a tavolino da questa natura spettacolare
Dall’altra parte i pini di quelle salite e discese
che portano nel massiccio dove i ragni salivano la sua verticalità
nelle sue innumerevoli vie di risalita
ma è tutto questo possibile?
Ma un giorno risalendo senza piloni ma con un filo d’oro;
Davanti la regina tutta grigia, bianca e fredda
Coperta di ghiaccio, sembra quasi regnare
Ma oggi impoverita del suo vestito bianco
Che un giorno rischierà di perdere e diventare nuda
Oggi ridicolizzata da fili neri che dai piedi arrivano fino alla spalla
Per dare spettacolo a chi in fondo non apprezza la sua regalità.
Sul suo petto i segni di cartucce di fucile ed elmetti ritrovati
Da un conflitto ingiusto
Dove uomini hanno accarezzato il suo abito bianco
A volte levato dalla pioggia che veniva dai loro occhi
Tutto questo un immenso paradiso
Da cui è impossibile uscirne senza esserne catturato
Andrea Losi
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